Gennaio 2020 più caldo di sempre
In Europa +3,1°C rispetto al trentennio di riferimento
Gennaio 2020 passerà alla storia per essere stato il più caldo di sempre, almeno sulla base dei 141 anni di dati climatici registrati fino ad ora.
Le temperature globali della superficie terrestre e oceanica sono state di 1,14 gradi Celsius superiori alla media del 20esimo secolo.
Non si tratta certo di una sorpresa, dal momento che il 2019 è stato il secondo anno più caldo della storia, e lo scorso Giugno sono state registrate temperature da record in tutta Europa, al punto che in Germania in alcune città è stato necessario il rifacimento del manto stradale per sostituire quello precedente.
La situazione però non sembra in miglioramento a Febbraio. In Antartide fa caldo come in Norvegia, mentre a Bagdad sta cadendo la neve. Al Polo Sud sono state registrate temperature di 20,75 gradi lo scorso 9 Febbraio: un record assoluto.
I ricercatori affermano che il pianeta si sta riscaldando più velocemente del previsto. A preoccupare è soprattutto la situazione dei ghiacciai, in quanto queste temperature potrebbero accelerare lo scioglimento.
Il caldo record in Antartide e il conseguente scioglimento dei ghiacci aumenta il rischio di innalzamento del livello del mare a breve termine: già entro la fine di questo secolo il livello globale del mare potrebbe aumentare fino a tre volte rispetto al secolo scorso, cioè da 19 a 58 centimetri.
Per capire i rischi connessi al cambiamento climatico, possiamo prendere a esempio l'Australia
Partiamo da alcuni dati di fatto statistici. L’anno 2019 è stato per l’Australia il più caldo in assoluto (e il secondo a livello globale) da quando si eseguono misurazioni sistematiche. A livello di temperature massime, la media è stata di oltre due gradi superiore rispetto ai valori registrati nelle serie storiche dell’ultimo secolo, e in particolare di mezzo grado più alta rispetto a quello che finora era stato l’anno record, il 2013.
Non molto diversa la situazione delle precipitazioni: secondo i dati ufficiali dell’Australian Government Bureau of Meteorology, il 2019 è stato anche l’anno con meno millimetri di pioggia caduti (perlomeno dal 1900 in avanti), e rispetto alla media è venuto a mancare circa un terzo delle piogge. Combinando questa anomalia con il caldo record, è fuor di dubbio che si abbia la condizione più secca in assoluto.
Come se non bastasse, il mese di dicembre è stato un record-nel-record, perché i termometri hanno registrato il giorno più caldo di sempre per il Paese, con una media nazionale di 42°C e aree in cui la temperatura ha toccato i 49°C
Queste condizioni hanno aggravato il rischio incendi boschivi che in circa 4 mesi hanno bruciato un'area vastissima (oltre 16 milioni di ettari), distrutto quasi 6000 edifici, provocato circa 30 vittime e la morte di 1 miliardo di animali.
Quali rischi per noi?
E' evidente il cambiamento climatico che ci ha portato un inverno con temperature insolitamente miti e rarissime precipitazioni nevose. Qualora la pioggia non dovesse arrivare abbondante e l'estate dovesse risultare particolarmente calda, potremmo trovarci davanti a una serie di rischi amplificati rispetto al passato. Tra i più importanti, il rischio Incendi boschivi, le ondate di calore e la possibile siccità con relativi rischi di contingentamento d'acqua e terreni a rischio desertificazione (con danni ingenti all'agricoltura e agli allevamenti). Da non sottovalutare, anche il rischio temporali forti, sempre più frequenti e violenti, possono produrre vittime e danni consistenti. Legato alle forti precipitazioni, il rischio frane, in particolare nelle zone precedentemente percorse dal fuoco o in quelle aree siccitose e aride. Un rischio che negli ultimi anni si è fatto sentire è il vento forte, con raffiche superiori alla media che mettono a repentaglio le strutture e il patrimonio boschivo (come la tempesta Vaia che ha devastato il nord-est Italia nell'autunno 2018 o la tempesta di vento del marzo 2015 che, in Toscana, ha fatto danni per milioni di euro).
I cambiamenti climatici hanno reso ancor più necessario strutturare una Protezione Civile efficiente, che sappia svolgere al meglio i compiti di previsione e prevenzione.