Itinerari turistici
Il centro storico
Visitando Sesto è possibile ripercorrere, attraverso le strutture monumentali, le chiese, il Museo Ri-chard Ginori, pagine importanti della storia della città e ammirare opere d’arte di rilievo.
Una passeggiata nel centro cittadino, che offre anche numerose opportunità di shopping, consente di visitare la Pieve di San Martino, citata in alcuni documenti fino dal IX secolo. La facciata è prece-duta da un porticato cinquecentesco. L’interno della Pieve, a tre navate, conserva l’impianto roma-nico del XII secolo, particolarmente evidente nella navata centrale. Nella Pieve sono conservate numerose opere d’arte; di notevole rilievo sono la grande Croce dipinta su tavola da Agnolo Gaddi verso la fine del XIV secolo e la Madonna col Bambino in stucco dipinto e dorato realizzata nella bottega di Lorenzo Ghiberti nella prima metà del ‘400. Recentemente la fiancata destra della chiesa è stata abbellita dall’opera in gres (cm. 214 x 10) San Martino e il povero realizzata dallo scultore Roberto Ceccherini.
In una delle piazze principali della città, piazza Ginori, si trova il Palazzo Pretorio sulla cui facciata quattrocentesca furono collocati gli stemmi dei podestà che esercitarono il potere nel paese tra il XV e il XVI secolo. Sopra il portale è visibile lo stemma mediceo; l’affresco è attribuito alla bottega del Pontormo.
Ad alcune centinaia di metri di distanza si erge Villa Guicciardini Corsi Salviati. La villa pur con-servando alcuni motivi architettonici tipici del primitivo impianto cinquecentesco, ha caratteristiche tipicamente settecentesche: la bella e scenografica facciata, i loggiati, le statue, le balaustre, la leg-gerezza dell’insieme. La facciata interna fu ornata da torrette angolari a loggiati e da grandi terrazze decorate da statue; il giardino fu abbellito da vasche, laghetti, aiuole, grotte, boschetti e statue.
L’antica limonaia della Villa è stata recentemente trasformata in teatro, il Teatro della Limonaia. La struttura ospita spettacoli teatrali di livello internazionale nell’ambito di Intercity, rassegna annuale di drammaturgia contemporanea e di nuovi autori.
Di fronte a Villa Guicciardini, nel giardino Bardo Corsi Salviati, è visibile il monumento Il futuro e la memoria composto da 90 formelle in ceramica realizzate nel 1995 dagli studenti dell’Istituto Statale d’Arte che hanno espresso nelle loro coloratissime opere un omaggio alle vittime del nazifa-scismo e ai valori della libertà, della democrazia, della tolleranza. Come ha scritto Dario Fo nella presentazione dell’opera, il monumento “è stato pensato per cantare l’allegria, la festa per la libe-razione da un incubo storico truce e sanguinoso”.
Il Museo Richard Ginori, le Chiese di San Romolo a Colonnata e Santa Maria e San Jacopo a Querceto
Appena fuori dal centro cittadino, a fianco della manifattura, si trova il Museo Richard Ginori, uno dei più importanti musei italiani di ceramiche. Sono presentate al pubblico, nel quadro di un al-lestimento recentemente rinnovato, alcune migliaia di opere: dalle grandi statue in porcellana rea-lizzate verso la metà del ‘700 alle opere ottocentesche con decorazioni raffinate, dalla produzione liberty dei primi anni del ‘900 alle opere di stile innovativo progettate da Gio Ponti negli anni ‘20.
Testimonianze di grande rilievo della storia produttiva della manifattura sono conservate anche nella Chiesa di San Romolo a Colonnata, che si trova a poca distanza dall’antica sede della fabbrica. La Chiesa, ricordata in alcuni documenti già dal XIII secolo, conserva numerosi arredi in porcellana; di particolare pregio, anche per le sue dimensioni, è il grande altare maggiore realizzato nel 1783.
Di notevole rilievo è anche l’altare in terraglia marmorizzata della Chiesa di Santa Maria e San Jacopo a Querceto realizzato dalla Manifattura Ginori tra la fine del 700 e gli inizi dell‘800. La Chiesa, citata fino dal XIII secolo, conserva anche un affresco cinquecentesco attribuito a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.
Monte Morello e l’area collinare: le bellezze naturalistiche e le testimonianze storiche
La vasta area boschiva di Monte Morello e il Parco di Villa Solaria, anch’esso in zona collinare, consentono una immersione nel verde e nella natura. A poca distanza da Villa Solaria si trovano le tombe etrusche della Montagnola e della Mula.
Il complesso collinare e montano di Monte Morello costituisce una suggestiva cornice per la città. La zona, circa 1.700 ettari nel solo territorio sestese, ha un notevole interesse paesaggistico e ambientale per il valore e l’ampiezza del patrimonio naturalistico, per le risorse idriche e la presenza di numerose testimonianze storiche. Di notevole interesse sono alcune ville costruite in epoche diverse come residenze di campagna di famiglie nobili; come Villa Guicciardini sono di proprietà di privati e visitabili solo in occasione di particolari manifestazioni. In prossimità della valle del Terzolle si trova la Villa di Carmignanello utilizzata agli inizi del ‘600 come residenza estiva dei frati domenicani di Santa Maria Novella. Nella zona di Doccia sorge la cinquecentesca Villa Ginori. A poca distanza da questa si erge Villa Gerini, costruita nel XIV secolo e progressivamente trasformata nel corso del tempo; il giardino, risalente al XIX secolo è ornato da vasche in pietra e da un laghetto artificiale. Nella frazione di Quinto si trova Villa Baldini Dufour Berte, più conosciuta come Villa Paolina da nome di Paolina Buonaparte alla quale fu dedicata dal marito, il principe Camillo Borghese, che acquistò l’edificio nel 1825 e lo fece completamente ristrutturare.
Tra i luoghi di culto si segnala in particolare la Pieve di Sant’Andrea a Cercina, ricordata fino dal IX secolo. La chiesa conserva le originali forme romaniche. La facciata è preceduta da un portico quattrocentesco; l’interno è a tre navate con una copertura a capriate e un’abside quadrata rimaneg-giata nel XVII secolo. Nell’absidiola della navata destra è conservato un affresco quattrocentesco raffigurante i Santi Gerolamo, Barbara e Antonio Abate attribuito a Domenico Ghirlandaio.
Il Parco della Piana
Istituendo il Parco della Piana (un’area protetta di circa 50 ettari di superficie) il Comune di Sesto Fiorentino si è posto l’obiettivo di ricreare quel delicato ecosistema umido che un tempo caratterizzava una zona molto più ampia. L’area si trova al centro di una della principali rotte migratorie: gru, fenicotteri e oche selvatiche passano e si fermano negli stagni e nei laghetti del parco.