Piano Eliminazione Barriere Architettoniche (PEBA)
I P.E.B.A., ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, sono gli strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici e degli spazi pubblici per tutti i cittadini e comportano la previsione delle soluzioni da apportare per il superamento di ogni barriera rilevata, i costi e le priorità di intervento.
Il PEBA è teso a classificare le barriere architettoniche presenti nel Comune di Sesto Fiorentino e riguarda edifici pubblici e spazi pubblici urbani.
Fino al 28 febbraio 2025 tutta la cittadinanza può presentare contributi e proposte di modifica del PEBA adottato.
I contributi possono essere presentati via PEC, consegnati a mano o inviati per raccomandata all'Ufficio Protocollo.
Per facilitare la partecipazione è stato predisposto un modulo scaricabile da questa pagina (vedi sezione CONTRIBUTI E PROPOSTE).
Il P.E.B.A. è uno strumento di supporto alla programmazione degli interventi su edifici e spazi pubblici e di indirizzo e regolamentazione delle soluzioni tecniche verso i criteri dell’universal design, volto a conseguire nel tempo un adeguato comfort urbano.
Il P.E.B.A. va inteso come processo progettuale, cioè non si limita ad orientare la programmazione degli interventi indispensabili al superamento delle barriere architettoniche, con le loro caratteristiche tecniche, geometriche e dimensionali, ma deve promuovere una cultura del progetto fondata sull’inclusione (progettare con) piuttosto che sull’integrazione (progettare per).
Il P.E.B.A. non ha natura conformativa né dal punto di vista urbanistico né edilizio, non comporta previsione di nuove volumetrie né modifiche di destinazione d’uso nell’area di interesse. La tipologia degli interventi previsti è sostanzialmente riconducibile alla manutenzione e adattamento dell’esistente. E’ uno strumento dalla natura dinamica che può essere cioè incrementato o aggiornato nel tempo, in seguito a nuove necessità o alla realizzazione degli interventi proposti.
Il piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche individua le lavorazioni necessarie per migliorare le condizioni di accessibilità e consentire alle persone, comprese quelle con disabilità motorie, sensoriali, intellettive e di altro genere, di godere pienamente dei diritti fondamentali e di pari opportunità, attraverso la realizzazione di progetti finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici o strutture aperte al pubblico di proprietà o in gestione comunale, con un approccio coerente con i principi del Design for All/Progettazione Universale.
Gli interventi evidenziati nel P.E.B.A. saranno realizzati gradualmente da parte dell’Amministrazione Comunale in base alle disponibilità di risorse economiche, secondo i seguenti gradi di priorità:
- adeguamenti richiesti per legge;
- sinergie con interventi concomitanti;
- esigenze derivanti da nuove o mutate previsioni urbanistiche.
L’esecuzione di alcuni interventi di adeguamento evidenziati nel P.E.B.A. è già in programma da parte dell’Amministrazione Comunale, ad esempio:
- adeguamento di alcuni attraversamenti pedonali lungo i “percorsi “pilota”, per un importo stimato di circa 100mila euro;
- interventi di abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del Cimitero Maggiore di cui alle schede n 1 e n. 4 del Cimitero Maggiore, per un importo stimato di circa 350mila euro.
Il quadro reso dagli elaborati del P.E.B.A. mostra comunque un territorio comunale in larga parte già adeguato alle norme di settore, con accessibilità garantita nella maggioranza delle strutture pubbliche, mentre gli interventi segnalati si configurano per la maggiora parte di piccola entità.
Il PEBA si compone di:
- QUADRO CONOSCITIVO composto da: una relazione che descrive gli elementi caratterizzanti degli edifici e degli spazi pubblici analizzati, le reali esigenze di accessibilità dei fruitori, le modalità e le risultanze di tale indagine, l’eventuale prevalenza di alcuni bisogni rispetto ad altri e le modalità di risoluzione delle problematiche; schede di rilievo ed elaborati cartografici;
- QUADRO DI PROGETTO composto da: una relazione e le schede di previsione comprensive della stima economica degli interventi necessari per eliminare le barriere architettoniche rilevate.
Per la redazione del PEBA sono state svolte le seguenti attività:
- Ricognizione generale e restituzione planimetrica dei beni comunali presenti sul territorio;
- individuazione delle Entità Complessive quali strutture di uso pubblico, spazi urbani e percorsi “pilota” oggetto del Piano;
- rilievo delle barriere architettoniche ed urbanistiche delle strutture, degli spazi urbani e dei percorsi individuati al punto precedente attraverso dei sopralluoghi specifici finalizzati all’analisi dei singoli elementi che le compongono;
- redazione di uno specifico data-base all’interno del quale sono state inserite tutte le informazioni delle strutture, degli spazi urbani e dei percorsi analizzati, comprendenti le caratteristiche dei singoli elementi e la documentazione fotografica specifica;
- redazione delle schede di progetto contenenti per ciascuna Entità Complessiva, le singole Entità Unitarie da adeguare e/o migliorare corredata di una stima dei costi necessari all’adeguamento/miglioramento.
I beni comunali analizzati si possono dividere in due grandi macro-insiemi, gli EDIFICI E SPAZI PUBBLICI e i PERCORSI URBANI.
Sono state individuate 209 ENTITÀ COMPLESSIVE e 617 ENTITÀ UNITARIE.
Per ENTITÀ COMPLESSIVA si intende: edifici, impianti sportivi, cimiteri, spazi urbani e aree verdi.
Le tipologie di ENTITÀ COMPLESSIVE individuate sono:
- l’EDIFICIO PUBBLICO corrisponde agli edifici e attività di proprietà comunale (uffici comunali, nidi d’infanzia, scuole del primo ciclo di istruzione, impianti sportivi, cimiteri, parchi, ecc.). Per queste strutture il rilievo si è svolto anche all’interno degli edifici e sono state censite ed analizzate le Entità Unitarie che li compongono.
- L’EDIFICIO DI USO PUBBLICO corrisponde alle strutture di proprietà di altri enti pubblici o di privati per i quali il rilievo si è limitato all’analisi degli accessi.
Per ogni entità complessiva sono state individuate le seguenti n. 7 ENTITÀ UNITARIE:
- Percorsi pedonali esterni (EU 1)
- Parcheggi riservati (EU 2)
- Accessi (EU 3)
- Superamento dislivelli (EU 4)
- Percorsi interni (EU 5)
- Servizi igienici accessibili (EU 6)
- Attrezzature urbane (EU 7)ù
Nel complesso sono stati individuati dall’Ing. Marino n. 158 interventi da effettuarsi sulle Entità Unitarie di n. 71 Entità Complessive, per la maggior parte di piccola entità, e per ciascun intervento è stata stimata la spesa necessaria per la sua esecuzione.
Sintetizzando i contenuti della tabella riportante la tipologia e la stima degli interventi sugli edifici pubblici, contenuta nella Relazione PR_“Edifici e Spazi Pubblici” e “Percorsi Urbani”, si ottiene il seguente riepilogo:
TIPOLOGIA EDIFICI | STIMA INTERVENTI |
---|---|
Scuole (infanzia-primarie-secondarie di primo grado) | 173.800,00 € |
Asili nido | 39.600,00 € |
Impianti sportivi | 304.750,00 € |
Cimiteri | 538.500,00 € |
Altri edifici pubblici | 135.000,00 € |
Parchi e giardini | 481.500,00 € |
TOTALE | 1.673.150,00 € |
Il P.E.B.A. censisce 3 percorsi “pilota” corrispondenti a 3 ENTITÀ COMPLESSIVE all’interno delle quali sono state analizzate un totale di 156 ENTITÀ UNITARIE.
I percorsi pilota sono le tre arterie principali che fungono da collegamento fra gli spazi pubblici principali. In particolare i percorsi “pilota” sono così individuati:
- via A. Gramsci;
- viale I Maggio, via C. Cafiero, via dell’Olmo, via Pisa, via Caduti nei Lager e nei campi di sterminio nazisti, via G. Di Vittorio;
- viale Ariosto, viale Togliatti.
Le ENTITÀ UNITARIE individuate all’interno dei percorsi pilota sono le seguenti:
- Percorsi pedonali (EU 8)
- Attraversamenti pedonali (EU 9)
Su 980 attraversamenti pedonali rilevati, è emerso che su 153 devono essere realizzati i necessari abbattimenti delle barriere architettoniche, mentre 116 risultano solo da adeguare, per un importo stimato complessivo di 350mila euro.
La stragrande maggioranza poi necessiterebbe di un’implementazione con sistema loges, in modo da renderli leggibili anche ai non vedenti, per un’ulteriore spesa stimata di 235mila euro.
Su 26 semafori presenti nei percorsi “pilota”, 20 dovrebbero essere aggiornati con sistemi di segnalazione acustica, per una spesa stimata di 25mila euro.
Il complesso degli interventi su Edifici Pubblici e Percorsi Urbani, individuati all’interno del P.E.B.A., comporta quindi una spesa presunta di 2.283.150 euro.
Su alcuni tratti dei percorsi di collegamento tra i percorsi “pilota” e gli edifici pubblici, l’Ing. Marino ha poi suggerito una serie di ulteriori interventi migliorativi, specificati all’interno della RELAZIONE PR_”Edifici e Spazi Pubblici” e “Percorsi Urbani”, la cui realizzazione comporterebbe un’ulteriore spesa stimata di circa 1.900.000 euro.
QUADRO CONOSCITIVO
- Relazione QC_“Edifici e Spazi Pubblici” e “Percorsi Urbani”
- Schede QC_Edifici e Spazi Pubblici
- Schede QC_Percorsi Urbani
- Tav01_QC_PRO-00
- Tav02_QC_PRO-01
- Tav03_QC_PRO-02
- Tav04_QC_PRO-03
- Tav05_QC_PRO-04
- Tav06_QC_DFU-00
- Tav07_QC_ DFU-01
- Tav08_QC_ DFU-02
- Tav09_QC_ DFU-03
- Tav10_QC_ DFU-04
- Tav11_QC_REQ-00
- Tav12_QC_ REQ-01
- Tav13_QC_ REQ-02
- Tav14_QC_ REQ-03
- Tav15_QC_ REQ-04
- Tav16_QC_PER-00
- Tav17_QC_ PER-01
- Tav18_QC_ PER-02
- Tav19_QC_ PER-03
- Tav20_QC_ PER-04
QUADRO di PROGETTO
Fino al 28 febbraio 2025 possono essere presentate proposte, contributi e richieste di modifica del Piano adottato.
I contributi saranno esaminati dall'ufficio competente e, se ritenuti idonei, confluiranno nella versione finale del piano che sarà adottato dal Consiglio comunale.
Al fine di facilitare la partecipazione è stato predisposto un modulo, scaricabile da questa pagina.
I contributi possono essere inviati via pec all'indirizzo protocollo@pec.sesto-fiorentino.net, per raccomandata o consegnati a mano presso l'ufficio protocollo negli orari di apertura.
L’art. 32, comma 21 L 41/1986 ha introdotto l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di dotarsi di un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) attraverso il quale programmare in forma coordinata gli interventi di adeguamento dell’intero patrimonio immobiliare.
Con la L 104/1992 - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche è stato esteso (art. 24, co. 9) non solo agli edifici ma anche alle percorrenze urbane e agli spazi pubblici.
La Regione Toscana disciplina le “Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche” tramite la LR 47/1991, modificata successivamente con la L.R. 66/2003. L’art.2 definisce l’ambito di applicazione della legge, la quale si applica “a tutti gli edifici, pubblici e privati, nonché agli spazi urbani ed alle infrastrutture di trasporto pubblico destinati alla fruizione dei cittadini.”
Sul piano urbanistico, secondo l’art. 95 comma 6 della LR 65/2014 “Norme per il governo del territorio” si stabilisce che il Piano operativo, strumento che disciplina l’attività urbanistica ed edilizia del territorio comunale in conformità al Piano strutturale, contenga “le disposizioni per la programmazione degli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano, finalizzati a garantire un’adeguata accessibilità delle strutture di uso pubblico, degli spazi comuni delle città e delle infrastrutture per la mobilità”.
Il Piano Operativo Comunale contiene specifiche disposizioni in merito all’eliminazione delle barriere architettoniche, in particolare l’elaborato E1. “Relazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche” e la Tavola E2. “Elementi della strategia di abbattimento delle barriere architettoniche”, che costituiscono le “disposizioni per la programmazione degli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano finalizzati a garantire un’adeguata accessibilità delle strutture di uso pubblico, degli spazi comuni delle città e delle infrastrutture per la mobilita” di cui al comma 6, art. 95. LR 65/2014.